Ora che il Salone del Libro di Torino è terminato possiamo raccontarvi la nostra esperienza. Si è trattata della prima volta per noi come “addette ai lavori”, cioè come autrici e come blogger: pur essendo delle vere e proprie habitué del Salone, quest’anno lo abbiamo vissuto in maniera completamente diversa e coinvolgente e, per questo, vogliamo ringraziare il CSU (Collettivo Scrittori Uniti) per averci dato questa meravigliosa opportunità; in particolare grazie a Claudio Secci e a Jessica Maccario per il loro costante e intenso impegno, e grazie a tutti i fantastici autori con cui abbiamo condiviso lo stand e le fatiche.
Quest’anno il Salone del Libro di Torino, arrivato alla sua 32° edizione, è iniziato con qualche polemica e con un po’ di difficoltà, ma dobbiamo dirvi che è stato davvero ben riuscito (e no, non perché c’eravamo noi 😉 ). A differenza degli altri anni, in aggiunta ai soliti padiglioni, è stato messo a disposizione l’Oval di Lingotto, cosa che ha permesso ai visitatori di avere molto più spazio ed essere meno schiacciati, nonché di avere un accesso diretto alla Stazione ferroviaria vicina. Nel nuovo Oval sono stati allestiti gli stand delle grandi case editrici, delle associazioni e diversi punti di ristoro; ne è conseguito che nei restanti padiglioni fosse dato maggiore risalto alle case editrici medie, piccole e piccolissime.
Ci è piaciuto questo cambiamento? Assolutamente sì! La svolta più “indie” del Salone ha ridato un’identità specifica all’evento, permettendo un rapporto molto più diretto con le piccole case editrici e i loro autori ed evitando quell’effetto “megastore” che si era creato negli scorsi anni. Inoltre i visitatori hanno potuto beneficiare di molti più sconti rispetto agli anni passati, cosa che non è passata inosservata: infatti, le piccole case editrici hanno avuto l’occasione di farsi conoscere con delle offerte molto vantaggiose.
Siamo davvero felici di aver avuto così la possibilità di incontrare autori, editori e addetti ai lavori delle case editrici che seguiamo da tempo, nonché fare la conoscenza di nuove interessanti realtà.
Dal punto di vista di espositrici, abbiamo avuto inoltre l’occasione di confrontarci con molti visitatori e farci una prima idea dei loro comportamenti d’acquisto:
- le donne hanno rappresentato il 90% degli acquirenti del nostro stand, che offriva soprattutto narrativa (Who run the market? Girls!). Una sorpresa è stata constatare come generi tradizionalmente maschili, come la fantascienza e l’high fantasy, abbiano soprattutto acquirenti femminili, anche over 50;
- contrariamente a quanto si sente spesso in giro, non abbiamo avuto l’impressione che gli adolescenti leggano poco, anzi, si sono dimostrati curiosi e interessati a provare nuovi generi e a scoprire autori emergenti;
- la maggior parte dei visitatori con cui siamo entrate in contatto era genuinamente felice di approcciarsi al self e alla editoria indipendente, la cui unicità era vista come un valore aggiunto.
Infine, come blogger, abbiamo avuto modo di conoscere molti editori e autori del genere fantastico che, come sempre, fatica ad emergere in Italia, ma ora, pian pianino, acquisisce forza e visibilità grazie alla tenacia e alla originalità di piccole e coraggiose realtà. Di queste vi parleremo più diffusamente nei prossimi mesi con le nostre recensioni.
Concludiamo, ringraziando tutti quelli che hanno acquistato i nostri libri: per quanto riguarda, siamo molto soddisfatte dei risultati ottenuti e di aver avuto la possibilità di entrare in contatto con persone sconosciute con cui sarebbe stato difficile approcciarsi durante le presentazioni locali.
Grazie a tutti voi che ci “avete obbligato” ad andare in ristampa! 😉
Hasta el Salone siempre!
Rispondi