5 motivi per cui gli italiani leggono poco

Spesso ci si lamenta che gli italiani leggono poco rispetto alla media europea, e viene suggerito che in qualche modo i libri di scarsa qualità pubblicati in self ne siano in parte responsabili.

Noi dissentiamo da questa visione, visto che il problema dei pochi lettori in Italia è molto precedente alla diffusione dell’autopubblicazione.

Ecco 5 ragioni che secondo noi sono più calzanti:


1) Sembra che lggere debba essere un “compito”

Ci è stato insegnato che leggere è un’attività “formativa” che deve dare un valore aggiunto, come ricevere informazioni o imparare qualcosa, quindi non è visto come intrattenimento.

2) “Perché non leggi un libro invece di…?”

La lettura di libri viene spesso proposta come alternativa “intellettuale” a fumetti, videogiochi, serie tv o film, e non come un hobby aggiuntivo.

Questo porta ad associarlo a un’attività che toglie qualcosa invece di aggiungerlo.


3) La scuola e i classici

A scuola vengono proposti soprattutto classici che sono sempre bellissimi, ma con cui è difficile appassionare gli studenti alla lettura. Difficilmente ai ragazzi vengono consigliati libri che vogliono davvero leggere.


4) Il costo

I libri in Italia sono molto più costosi che in altri paesi! Forse proprio a causa della scarsa diffusione, i costi di stampa rimangono più alti innescando un circolo vizioso. Parliamo ovviamente di libri recenti che la gente vorrebbe effettivamente leggere, non i tascabili anni 80 che trovi nella spazzatura. Non che non possano essere belli, ma è come trovare solo repliche in tv.

5) Alcuni generi sembrano “non contare”

Spesso molti lettori sono portati a vergognarsi dei libri che leggono (YA, romance, spicy) diffondendo l’idea che leggere sia accettato come hobby corretto solo per alcuni generi.

Foto: Robin Higgins di Pixabay

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