Recensione del romanzo “Come le tessere di un domino” di Laura Usai

“Come le tessere di un domino” è un romanzo di narrativa scritto e prodotto da Laura Usai.

Ho letto tutti i libri di questa autrice e questo è completamente diverso dagli altri: niente poteri speciali, niente atmosfera vittoriana, niente magia, ma una giovane donna con una vita da riscoprire.

Greta è una ragazza sui trent’anni che fatica a trovare la sua dimensione: da poco scaricata dal fidanzato, perde improvvisamente il lavoro dopo aver cercato di fregare il capo sul mansionario. La famiglia la vede come la pecora nera, con la mamma psicoterapeuta che vorrebbe salvarla da se stessa, la sorella che pare disprezzarla e il padre che praticamente la ignora. La sua unica amica è un’ottantenne che sembra essere l’unica in grado di rallegrarla.

La vita di Greta viene messa in subbuglio non tanto dal licenziamento ma da un evento inatteso alla festa del compleanno del padre, cosa che obbliga la sua famiglia a un ritiro di emergenza in cui i personaggi si confrontano e scontrano finché traumi passati e chiarimenti non fanno capolino. Greta inizierà quindi un percorso personale di crescita che la porterà in una direzione diversa da dove è partita.

Il romanzo è scritto come sempre molto bene e si legge rapidamente, complice uno stile immediato e immersivo.

Greta, sebbene venga spesso ribadito come sia diversa da altri, è la classica persona che conosciamo tutti e che, forse, siamo stati almeno una volta: chiusa in se stessa, in un certo senso bloccata, incapace di vedere il proprio valore per gli altri e per questo quasi rassicurata in una posizione defilata rispetto a tutto. Aspettiamo il suo scossone con trepidazione, anche se arriverà in maniera inaspettata.

Non è il mio genere di romanzo, ma l’ho letto facilmente grazie a una buona scrittura: Greta era un personaggio con cui faticavo a entrare in sintonia e, per quanto la capissi, la trovavo anche io un po’ pesante nel suo essere dimessa e malmostosa. Da lettrice non avevo difficoltà a empatizzare con il suo punto di vista, ma nella vita non l’avrei voluta come collega.

La parte che, secondo me, è riuscita meglio è stata quella familiare, molto realistica nonostante si trattasse di fatto di situazioni estreme.

In conclusione, un romanzo di narrativa classica che penso potrà essere apprezzato da tanti tipi di lettori diversi.

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