In occasione dell’anniversario della battaglia di Hogwarts, volevamo condivedere una riflessione su una delle sue vittime più importanti, cioè Severus Piton.
Dall’uscita di “Harry Potter e i doni della morte”, la discussione su questo personaggio ha eclissato quasi tutte le altre.
Se all’inizio, a ridosso della rivelazione dei nobili motivi che stavano dietro all’uccisione di Silente, il pubblico simpatizzava con l’insegnate di pozioni (anzi preside!) e la sua triste storia, dopo qualche tempo ha iniziato a subentrare una visione più critica del personaggio.
Ok, dicono i suoi detrattori, l’assassinio di Silente sarà stato anche una forma astuta di eutanasia, ma questo non cancella tutto quello che è successo prima: il bullismo nei confronti di Neville, il comportamento infantile e ingiusto nei confronti di Harry, persino la sua inesistente empatia verso Lily stessa, di cui Piton ha implorato la salvezza senza curarsi di marito e figlio.
Su Tumblr lo “Snape discourse” ha diviso i fan, innescato flame infiniti, scatenato faide tra famiglie… insomma, Piton è stato un eroe o un bullo? Un innamorato tragico immolato alla memoria dell’amata o un narcisista troppo incentrato su se stesso e sull’amore che pensava gli fosse dovuto per curarsi degli altri?
A noi piace pensare che la risposta sia: entrambe le cose.
Il capolavoro della Rowling, in un universo in cui buoni e cattivi sembrano essere nettamente divisi, è stato proprio questo personaggio così sgradevole e commovente al tempo stesso, così difficile da incasellare e così meravigliosamente umano.
Ma questo non toglie che Albus Severus sia proprio un nome crudele.
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