“Il ladro gentiluomo” è l’ottavo e, pare, finale capitolo della serie di romanzi cominciata con “L’allieva”, che vede le indagini di Alice Allevi, specializzanda (ora specializzata) in Medicina Legale.
Proprio quando sembrava aver trovato la felicità e la pace sentimentale a Roma, la protagonista è stata trasferita dalla perfida Wally a Domodossola, dove subito viene coinvolta in un caso intricato.
Durante la sua prima autopsia piemontese, Alice trova un preziosissimo diamante rosa nello stomaco del cadavere; la dottoressa non esita a consegnarlo all’ufficiale giudiziario che si presenta per ritirarlo, tuttavia poco dopo scopre che questi non era affatto un rappresentante delle forze dell’ordine quanto un abile ed elegante ladro.
Come nei precedenti romanzi, la storia è appassionante e scorrevole, da divorare in poche ore.
Nonostante la trama gialla sia ben costruita e ricca di colpi di scena (compreso quello finale, che mi ha veramente lasciata a bocca aperta), il vero punto focale della storia sono le sorti della nostra Alice, che rimangono misteriose proprio fino all’ultima riga: tornerà a Roma a farsi tormentare dalla Wally o deciderà di restare a Domodossola? Cosa ne sarà della sua carriera? Ma soprattutto riuscirà a coronare il suo amore con l’elusivo Claudio Conforti?
Il vero punto di forza è infatti la narrazione della protagonista, sempre realistica nella sua goffaggine e autenticità: Alice Allevi non è una superdonna o una detective infallibile, ma una ragazza in cui è facile identificarsi, con il conto a secco, il bisogno dei consigli della sua inossidabile nonnina, una predilezione per i dolci di pasticceria e per le serie TV su Netflix.
Se posso aggiungere una nota più squisitamente personale, io non mi sono ancora riavuta dal fatto che il love interest di molti libri, Arthur Malcomess, sia stato messo inappellabilmente fuori dai giochi qualche capitolo fa. Io tifavo per lui! Certo, era un po’ inaffidabile con la sua tendenza a partire di punto in bianco per i luoghi più remoti del pianeta, ma almeno quando lui era una persona gentile e si comportava bene con Alice, non come CC, che invece fa sempre il prezioso e ogni volta che lei parla la tratta come una scema.
Colgo questa occasione per lanciare l’ultimo grido di disperazione di una shipper delusa: a me Claudio è sempre stato antipatico.
Ecco, l’ho detto.
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