“La Regina del Nord” è un romanzo fantasy young adult di Rebecca Ross: si tratta del primo capitolo di una saga, ma può anche essere letto da solo.
La protagonista Brienna, figlia illegittima orfana di madre e cresciuta dal nonno, viene accettata a dieci anni a Magnalia, una sorta di scuola privata esclusiva, dove deve scegliere in quale disciplina (chiamata “passione”) specializzarsi.
Sette anni dopo, dopo aver tentato tutte le varie materie, per completare il proprio percorso e trovare un impiego, deve essere scelta da un patrono, ma questo non avviene; tuttavia la ragazza inizia ad avere delle visioni, dei ricordi di un suo antenato originario del vicino regno di Maevania, ora governato da un crudele tiranno. Questo la porta ad essere adottata da un misterioso lord ribelle e a giocare un ruolo chiave nella restaurazione della legittima erede al trono.
Il romanzo riprende molti classici temi della letteratura fantasy YA, e anche se molti punti della trama sono un po’ prevedibili, la storia scorre avvincente e divertente.
L’elegante ambientazione valeniana è ispirata alla Francia rinascimentale, mentre il regno di Maevania e le sue guerriere dal viso dipinto di blu ricordano la Scozia di Braveheart.
Uno degli elementi più originali del romanzo è senz’altro la tradizione matriarcale maevaniana: in questo regno sono le donne a ricoprire tradizionalmente i ruoli militari e governativi, ma questo non risulta in un’oppressione della controparte maschile. Tuttavia è divertente vedere come molti stereotipi vengono rovesciati (“Tutti i genitori amano i loro figli, ma sperano di avere una figlia perché si occupi delle loro terre” e detti del genere).
Un altro aspetto che ho molto apprezzato è stato il fatto che la protagonista non sia “la prescelta”, come spesso accade nei romanzi YA, ma che sia quella che deve aiutare e supportare la portatrice di poteri magici ad occupare il suo legittimo posto.
Inoltre non è presente un classico triangolo amoroso tra pretendenti, ma la protagonista si trova a dover scegliere tra due figure paterne e quindi tra due aspetti contrapposti della propria identità.
Solo un consiglio: se leggete questo romanzo NON GUARDATE gli alberi genealogici all’inizio del libro, perché sono pieni di spoiler!
Qualcuno l’ha già letto? Che ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti!
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