“Oltre il bosco” è un romanzo fantasy YA, esordio di Melissa Albert, edito in Italia da Rizzoli.
Alice ha passato tutta la sua vita in fuga; lei e la madre Ella hanno viaggiato attraverso gli Stati Uniti per anni, cercando di sfuggire alla sfortuna incessante che sembra perseguitarle.
Nei suoi viaggi, ha sempre fantasticato sulla nonna materna, Althea Proserpine, una famosa scrittrice di un libro ormai introvabile di fiabe inquietanti e controverse su un universo chiamato “Oltremondo”, che vive segregata nella sua tenuta di Hazel Woods; Ella però ha sempre scoraggiato i suoi tentativi di saperne di più, anche dopo che un fan della nonna ha rapito Alice con la scusa di portarla da lei.
Alice fa del suo meglio per vivere una vita normale e dimenticare la sua ingombrante eredità, fino a che sua madre non sparisce misteriosamente: a questo punto non avrà alternative se non cercare di raggiungere Hazel Woods aiutata dal suo amico Ellery Finch, esperto conoscitore delle fiabe dell’Oltremondo, e affrontare la verità sulla propria famiglia.
Il romanzo è un riuscito mix di horror e ambientazioni fiabesche: in questo caso i racconti tradizionali non sono visti come un innocuo intrattenimento per bambini, ma ne viene sottolineato il carattere brutale e crudele.
La mitologia dell’Oltremondo è resa in modo molto riuscito, così come il contrasto tra la mondana quotidianità di Alice e la sua ambientazione newyorchese, e lo spietato mondo fiabesco che progressivamente prende piede lungo la storia.
I personaggi che ho più amato sono l’entusiasta Finch e l’enigmatica Ella; Alice è una protagonista convincente e tormentata al punto giusto.
Una figura che rimane (quasi) sempre nell’ombra eppure caratterizza prepotentemente l’intera vicenda è Althea Proserpine, che pur apparendo poco direttamente viene tratteggiata in modo memorabile attraverso interviste e resoconti di seconda mano.
Il libro è autoconclusivo, e vi lascerà con una disperata voglia di saperne di più sull’imprevedibile Oltremondo.
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