Recensione di “Onda di piena” di Alessandra Cardi

“Onda di piena” è un romanzo scritto da Alessandra Cardi e pubblicato nel 2022 da Scatole Parlanti.

Ho vinto una copia digitale di questo libro al Secret Santa organizzato dal gruppo Facebook “Alla scoperta di autori indipendenti” e sono rimasta piacevolmente colpita.

La storia si svolge tra l’estate e l’autunno del 1966 a Firenze, alla vigilia della devastante alluvione che da lì a poco colpirà la città: Paolo vive la sua vita di tredicenne preso dagli amici, le prime cotte e il rapporto stretto con Nives, una donna dal passato turbolento ora praticamente parte della famiglia. La sera dell’onda di piena dell’Arno, tuttavia, cambierà ogni cosa.

Si tratta di un romanzo molto particolare: infatti, sebbene tratti tematiche molto forti e il perno sia effetivamente una terribile alluvione, l’intera narrazione è quella di un tredicenne, piacevole e fresca, con una innocenza davvero autentica. L’evento metereologico copre solo la parte finale del libro, ma tutto anticipa questo momento, ci viene detto nelle prime pagine: tuttavia, come lettrice, me ne sono dimenticata più volte, troppo presa dalla storia di Paolo e tutte le figure che incontra. L’adolescente Rachele, che a lui piace per forza e intraprendenza, ma anche per una capacità di cura e buon senso giù sviluppate; ma soprattutto c’è Nives, personaggio che emerge con forza, allo stesso tempo materno e bisognoso di aiuto, accanto alla cui storia ruotano le crescite dei personaggi. Nives ha un passato complicato, di prostituzione e violenze, e intorno a lei vediamo altre storie di persone diverse dalla norma e ridotte ai margini della società. Dal travestito Mimosa, che viene utilizzata per mostrare l’ipocrisia della società (derisa di giorno, ma cercata dagli stessi di notte), alla vicina nana: tutte figure che non vengono descritte per la loro stranezza ma per la loro umanità. Tutte concorrono nel cercare di aiutarla e sviluppano un legame di affetto che è ben percepibile dalle pagine, che coinvolge anche il lettore.

L’onda di piena, poi, ha un valore duplice: l’uscita dell’Arno e l’alluvione sono solo una piccola parte della tragedia, in quanto abbiamo un’onda ben peggiore che colpisce Paolo e, soprattutto, la sua vita di bambino che quella sera si va a concludere.

Non è proprio il genere di romanzo che leggo di solito, ma non per questo l’ho apprezzato di meno. Lo stile è impeccabile, il ritmo costante e senza punti morti; l’ho iniziato e l’ho finito, praticamente d’un fiato.

Assolutamente consigliato per chi cerca narrativa classica, ambientata in Italia e con personaggi memorabili.

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