Recensione di “Revolution- Il canto delle stelle” di Antonio Lanzetta

“Revolution- Il canto delle stelle” è un romanzo fantascientifico scritto da Antonio Lanzetta ed edito da La Corte Editore.

La trama si svolge in un futuro distopico, con una Terra ormai annientata e con la popolazione costretta a vivere in un’unica grande città. Come se non bastasse, la stessa città è divisa in due parti molto diverse tra loro: il ghetto, dove vivono gli asserviti, costretti a lavorare duramente facendo una vita piena di stenti, e il resto della città “al di là della mura”, dove regnano la tecnologia più sfrenata e l’abbondanza.

A capo di questa ultima divisa città vi è il Presidente Jons, figura autoritaria e misteriosa, che regge questa dura e rigida separazione tra le persone.

Sue Lin, la protagonista, vive nel ghetto conducendo una vita faticosa e difficile come ogni asservito, ma, un bel giorno, riceve la “Convocazione”, cioè l’occasione di una vita: come viene pubblicizzato dalla propaganda, la ricompensa per il duro  lavoro degli asserviti è proprio quello di poter passare oltre le mura e diventare parte dell’altra parte della città. Tuttavia, solo poche persone sono selezionate per questo onore, onore a cui Sue, per restare accanto all’amico Tyler, si trova costretta a rinunciare.

L’elemento che più mi ha colpito di questo libro è stato sicuramente il ritmo, che è molto incalzante e che crea la sensazione di non poter smettere di leggere, portando il lettore a divorarlo letteralmente in poco tempo. I personaggi sono profondi, a tutto tondo, con motivazioni, desideri e speranze ben definiti e caratterizzati, siano essi i protagonisti o gli antagonisti. Nessuno è una macchietta, nemmeno il super cattivo, che, anzi, ci trasmette un punto di vista interessante (forse il mio preferito insieme a quello del suo assistente) e stranamente coinvolgente.

Un altro elemento che ho apprezzato particolarmente è stata l’originalità: il libro inizia come una classica distopia e mette subito tanta carne al fuoco, riproponendo degli elementi classici, quasi cliché. Abbiamo l’amico devoto che sembra essere cittadino onorario della friendzone, la figura oscura e burbera che corre a salvare la protagonista, l’assistente codardo del super cattivo, un antagonista che sembra essere il classico cartoonishly evil: eppure niente va come il lettore si immagina all’inizio. Vediamo invece una storia d’amore dolce e tenera, senza i soliti battibecchi amorosi tipici delle storie adolescienziali; non troviamo l’interesse romantico per il burbero salvatore e, soprattutto, troviamo personaggi insoliti che diventano narratori fantastici. Questo mi è piaciuto particolarmente, anche perché ha contribuito a creare quel senso di dipendenza dal libro che mi ha portato a finirlo in poco tempo.

In conclusione, consiglio questo romanzo agli amanti della fantascienza distopica, ma anche a chi cerca un libro coinvolgente con un ritmo incalzante e con degli ottimi personaggi.

Revolution1

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