“La terra di nessuno” è il primo libro della saga “Jolly Roger” dell’autore Gabriele Dolzadelli, monumentale opera di cinque volumi autoprodotti, incentrati sulla pirateria e sulle storie di mare.
Il romanzo, in quanto primo volume, presenta molti personaggi e delinea i loro contorni e la loro personalità, disponendo come in una scacchiera tutti i pezzi: il primo libro non è assolutamente autoconclusivo e lascia aperte mille domande e mille porte che verrano affrontate nei successivi volumi.
“La terra di nessuno” si presenta da subito come un’opera corale: i punti di vista narranti sono molti e di diverse nazionalità, con personalità e background variegati, ma tutti narrano le vicende dell’isola di Puerto Dorado, oggetto di mire e di interessi delle principali nazioni colonizzatrici, vale a dire Inghilterra, Olanda e Francia, anche se non mancano esponenti di altre potenze europee, Spagna in primis.
Il primo protagonista che ci viene presentato è Sid (Sidvester O’Neill), giovane irlandese che si ritrova nei Caraibi alla ricerca del fratello minore Alexander, con la pretesa di riportarlo a casa come promesso alla madre in punto di morte. Alex tuttavia è scomparso nella giungla tempo prima ed è stato dichiarato morto in seguito ad una spedizione finita in tragedia: la giungla infatti nasconde misteri e segreti che destano l’interesse delle principali potenze europee. Ricostruendo gli ultimi mesi di Alexander sull’isola, il lettore conosce nuovi personaggi e scopre diversi punti di vista, tutti in un modo o nell’altro legati al mistero dell’isola.
Il romanzo ha lo stile dei classici romanzi di avventura: azione, complotti e suspence sono sapientemente dosati in un mix che funziona e che intriga il lettore. Lo stile è fluido, le descrizioni sono dettagliate e contribuiscono a far immergere il lettore nell’atmosfera delle storie di mare, ma soprattutto è incisivo l’uso dei differenti punti di vista.
Consigliato a chi ama i libri sui pirati e il genere avventura.