“Caoineadh- La dama urlante” è un romanzo fantasy del 2018 scritto da Eva D’Amico ed edito da “IDEA-Immagina di essere altro”. Ho acquistato questo libro al Salone del Libro di Torino dopo una lunga e ponderata scelta; scelta che, ci tengo ad anticipare, è stata ottima.
Si tratta di un romanzo corale, con diversi punti di vista: la protagonista è la giovane Aibhill, una caoineadh alle prime armi ma molto dotata. Si tratta, semplificando, di una specie di strega con la capacità di vedere il futuro, i cui poteri attingono dall’equilibrio nell’ascolto di due divinità, la Madre (che rappresenta la vita) e la Signora (che è la morte). La vita di Aibhill viene ulteriormente complicata dall’ordine reale di unirsi ad una spedizione con l’erede al trono, Arzhel, giovane desideroso di mettersi alla prova prima di regnare, e Eleison, un generale burbero, reso ancora più altero da un desiderio non troppo ricambiato di una prostituta, Sonia. Il gruppo è poi scortato da Fynn, amico fedele di Aibhill, e Ejnar, mago apprendista bramoso di fermare in modo definitivo i poteri della caoineadh.
Il libro inizia in modo classico, con tutti i cliché tipici dell’high fantasy, compresi i soldati che vanno a prostitute ogni cinque minuti e il bisogno machista di andare in battaglia ad ogni costo; la particolarità, tuttavia, è come questi stereotipi vengano messi in discussione ogni volta grazie al sapiente utilizzo dei punti di vista multipli. Eva D’Amico presenta una narrazione che ricorda un po’ quella di Martin, rendendo ogni punto di vista unico e ragionevole, seguendo cioè l’idea che “ogni personaggio è l’eroe della propria storia.” Tutti hanno le proprie ragioni e agiscono cercando di fare ciò che è meglio per il proprio punto di vista; questo lo rende un romanzo molto complesso, con personaggi a tutto tondo con una introspezione psicologica notevole.
Ho apprezzato particolarmente il modo di interagire dei personaggi, non banale e mai scontato, con un’empatia da parte dell’autrice molto marcata. In particolare, ho trovato sublime il modo di affrontare il personaggio di Sonia e tutto il tema, spesso romanticizzato o reso comico nei fantasy, dello sfruttamento della prostituzione: la resa era moderna, profonda e trattata con grande rispetto e maturità.
La trama ha uno sviluppo lineare, con un colpo di scena forte circa a metà libro, cosa che contribuisce a fare crescere e sviluppare i singoli personaggi, sia in maniera individuale che corale; il tema del viaggio come maturazione è centrale e sviluppato molto bene.
In conclusione, consiglio questo romanzo agli amanti dell’high-fantasy, a riprova che è possibile scrivere qualcosa di nuovo e diverso partendo dagli elementi tipici del romanzo fantastico. Il libro, oltretutto, ha un buon ritmo e si legge velocemente senza intoppi.
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