“Displaced- Fuori dal sistema” è un romanzo distopico scritto e prodotto da Elisa Rolfo. Ho acquistato questo insolito volume al Conoshare Festival a Torino organizzato dal Collettivo Scrittori Uniti e dal Quotidiano Piemontese, dopo una interessante presentazione.
Il romanzo, uscito nel 2016, affronta una distopia molto diversa dal solito, singolare e affascinante: si tratta di una società divisa in gruppi, ognuno dei quali fa capo ad un “idolo”, un leader da seguire. Questo idolo è a metà tra un influencer e un capo della setta, infatti si tratta di musicisti, scrittori, figure di potere e chiunque possa esercitare un certo tipo di fascino di massa; i suoi seguaci si uniformano al gruppo e lo seguono in ogni comportamento e in tutti gli aspetti della vita. Fare parte di questi gruppi non è solo un modo per ritrovarsi in valori comuni, ma è essenziale per essere parte della società: infatti, chi non fa parte di un gruppo, chi non ha un idolo, è un “displaced”, un outsider della società stessa. La cosa interessante è che i displaced non vengono rinchiusi, vessati o uccisi, vengono semplicemente sbeffeggiati, ignorati e spinti da parte nella carriera lavorativa e nelle opportunità sociali. L’ostracismo nei loro confronti è subdolo, sottile e soprattutto accettato: a nessuno viene in mente di combattere per contrastare questo, gli stessi displaced lottano furiosamente per uniformarsi e diventare parte del sistema.
Alex, il protagonista della storia, all’inizio è proprio un displaced. Un displaced “con la puzza sotto il naso”, come egli stesso si descrive: vorrebbe fare parte di un gruppo, ma non di uno qualsiasi, vorrebbe essere un seguace di Norman Zarco, scrittore e reporter di guerra, assassinato misteriosamente tempo prima. Non riuscendo ad entrare in questo gruppo, rimane al di fuori della società “vera” e fa il displaced, lavorando come cassiere e maltrattato ed umiliato dai più. Tutto cambia quando, finalmente, dopo anni, riesce nell’intento di essere avvicinato da uno dei leader di questo gruppo e, apparentemente, a coronare il suo sogno: le cose, però, vanno molto diversamente da come si aspetta Alex e, soprattutto, da come si aspetta il lettore.
Un aspetto che mi ha colpito subito di questo testo sia l’originalità nel trattare certi temi: sebbene le vicende e la situazione si preannuncino come una classica distopia sociale, Elisa Rolfo è molto abile a stupire e a rendere la storia così inaspettata. Alex, in particolare, è molto credibile e realistico: con i suoi dubbi non scade mai nell’eroe stereotipato che sfida il sistema, ma è molto umano, con i suoi limiti e il suo naturale desiderio di conformarsi a ciò che la società richiede. Il suo scetticismo verso questo sistema degli idoli è leggero, ma sempre presente: i dubbi veri e propri, la condanna, la repulsione addirittura sono lasciati al lettore, in una tecnica efficace che permette di legarsi ancora di più ai personaggi.
La trama ha uno sviluppo lineare, semplice da seguire, avvincente e con un ritmo serrato, cosa che permette al lettore di finire il libro in pochissimo tempo (io l’ho divorato il giorno dopo l’acquisto). I personaggi non sono molti, ognuno con la propria personalità chiara e distinguibile da quella degli altri, a tutto tondo.
In conclusione, consiglio questo libro agli amanti dei libri che analizzano la società, nonché agli appassionati del genere distopico: pur non trattandosi della classica distopia apocalittica, vi sono diversi passaggi inquietanti e che fanno riflettere. Un’ottima ed insolita lettura.