Pronti per un altro articolo sui miti da sfatare?
Questa volta parliamo di selfpublishing e della sua fama controversa, e in particolare dei 5 preconcetti che ci danno più fastidio.
- Si tratta di editoria a pagamento o di serie b
Non è vero che un autore autopubblicato mette in vendita in cinque minuti un manoscritto non corretto e pieno di refusi, così come non è vero che l’autopubblicazione sia una forma di vanità per pubblicare libri di qualità inferiore.
Un autore self investe tempo, denaro ed energie per avere un prodotto allo stesso livello di quelli dell’editoria tradizionale.
2. Gli autori self sono quelli scartati dalle case editrici
L’autopubblicazione non è una scelta di ripiego, ma una decisione consapevole.
A volte gli autori self hanno anche ricevuto delle offerte da CE, ma hanno deciso di gestire in autonomia il loro prodotto, oppure affiancano le due modalità di pubblicazione in parallelo.
3. L’autopubblicazione è editoria a costo zero
Sarebbe bello avere un’attività fatta solo di ricavi, ma purtroppo non è così: anche se è possibile decidere quanto investire nel proprio libro, i costi di revisione, creazione della copertina e tutto ciò che è legato alla promozione (pubblicità, ads, ecc…) sono sostenuti anche dagli autori self.
4. Un libro autopubblicato è un libro “buttato”
L’autore self detiene sempre tutti i diritti delle sue opere e spesso le case editrici (persino quelle medio-piccole) ripubblicano i libri usciti in self che vanno particolarmente bene, quindi un autore autopubblicato si tiene aperte tutte le strade. L’unica eccezione sono i concorsi che richiedono opere completamente inedite.
5. Se pubblichi in self, sei solo.
Alle volte può sembrare che sia così, ma l’editoria è un lavoro di squadra, sia nelle fasi precedenti alla pubblicazione sia dopo, quando devi far conoscere il tuo libro. Quindi inizia subito a costruirti la tua squadra fatta da beta reader, artisti a cui commissionare le cover, autori amici con cui andare alle fiere, blog che recensiscono il tuo genere, ecc…
Foto da Pixabay
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