Recensione della raccolta “Scrivo racconti perché l’attenzione scema” di Alberto Fiori

“Scrivo racconti perché l’attenzione scema” è una raccolta di racconti scritta da Alberto Fiori e pubblicata a Ottobre 2019 dalla casa editrice “L’Erudita”.

Questa raccolta è composta da trentuno pezzi, di lunghezza e argomenti diversi, che descrivono situazioni ordinarie con comportamenti umani portati all’eccesso, talvolta in situazioni quasi distopiche o surreali. I primi esasperano abitudini tipiche, esagerando l’aspetto negativo e mettendo l’accento su critiche sociali, lasciando comunque al lettore le proprie conclusioni. Gli ultimi pezzi non sono racconti, quanto piuttosto “pensieri”, espressioni del surrealismo più che vere e proprie storie e si discostano, secondo me, dal resto della raccolta (l’autore ci ha confermato che si tratta infatti di pezzi che si accompagnano ad un reading dal vivo con la musica).

La lettura dei racconti scorre rapida, complice la brevità degli stessi (alcuni sono infatti di poche pagine) e talvolta strappano un sorriso. Lo stile è poco descrittivo, senza tanti fronzoli e ridotto all’essenziale, cosa che permette al lettore di arrivare alla fine senza difficoltà; le situazioni sono ordinarie e, spesso, ci si potrà riconoscere nei personaggi e parteggiare per essi. I dialoghi utilizzano molto il dialetto, soprattutto quelli ambientati a Roma, che sono la maggior parte: questo può piacere o non piacere, personalmente io ho trovato molto stancante la lettura di quelle parti e avrei preferito che fosse stato limitato a qualche espressione.

Una cosa che mi ha colpito è che è inserito il tempo di lettura stimato per racconto, ma ho trovato strano che fosse alla fine di ogni capitolo e non all’inizio, per indicare al lettore se riusciva a “farcela” magari in una pausa da lavoro: in ogni caso, il tempo è stimato piuttosto alto, quindi vi sentirete molto veloci nel leggere e magari vi farà piacere.

Nonostante tutti i racconti siano accomunati da una riflessione sociale del mondo contemporaneo e delle nostre abitudini, ho trovato che mancasse un po’ un filo conduttore tra gli stessi, in particolare per quelli finali. Questo aspetto potrà essere comunque ininfluente per quei lettori che non leggono il libro tutto d’un fiato e che considereranno i racconti come storie indipendenti e a sé stanti.

In conclusione, una raccolta insolita, che fatico ad inquadrare in un genere specifico: potrà essere apprezzata dagli appassionati di racconti e da chi cerca una lettura leggera e rapida.

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