Recensione di “Fu sera e fu mattina” di Ken Follett/ Review of “The Evening and the Morning” by Ken Follett

“Fu sera e fu mattina” è un romanzo storico di Ken Follett, prequel del celebre “I Pilastri della Terra” e del seguito “Mondo senza fine”. Tutto il ciclo di Kingsbridge è edito in Italia da Mondadori.

Inghilterra, intorno all’anno 1000.

Edgar è il talentuoso figlio di un costruttore di barche, deciso a scappare nella notte con la donna, già sposata, che ama per costruirsi una nuova vita con lei, ma un’incursione di vichinghi sulla costa manda all’aria i suoi piani. La famiglia di Edgar perde il proprio sostentamento e finisce con l’accettare un povero podere da mandare avanti nei pressi di un fiume.

Nel frattempo, la nobile francese Ragna sposa per passione l’aldermanno Wilwulf, nobile locale la cui famiglia, di cui fanno parte i suoi fratelli, il malvagio vescovo Wylstan e il violento Wigelm, ha il controllo dell’intera regione dove vive Edgar.

Le loro vicende si intrecciano, legandosi anche alla sorte di Aldred, monaco devoto e appassionato studioso, tra rovesci di fortuna, intrighi e storie d’amore.

Questo prequel de “I Pilastri della Terra” riprende molti degli elementi che i lettori della serie già ben conoscono: i protagonisti sembrano modellati sulla falsariga di Jack, Aliena e Philip (così come l’antagonista Wynstan è un antesignano del perfido Waleran), e le loro vicende, tra costruzioni di grandi opere architettoniche, rivalità familiari e lotte per il potere, sono molto simili.

La principale novità di questo romanzo è il descrivere un periodo storico, l’alto Medioevo, largamente sconosciuto e ricco di contraddizioni.

L’Inghilterra in cui si muovono i personaggi, infatti, reca ancora le tracce dell’impero romano caduto: esiste ancora la schiavitù, molti personaggi sono tranquillamente poligami e l’autorità morale della Chiesa, pur sempre più forte, non si estende all’organizzazione della vita privata dei personaggi, in particolare nell’autorizzazione dei matrimoni.

L’ambientazione, per certi versi sorprendentemente lontana dai cliché che associamo al Medioevo, è senz’altro l’elemento che ho apprezzato di più.

Come per quasi tutti i libri di Ken Follett, sconsiglio la lettura ai deboli di cuore e di stomaco, in quanto non mancano stupri, mutilazioni, malattie disgustose e soprattutto una pervasiva violenza contro le donne.

Chi ha letto i due precedenti volumi della serie si potrà divertire a riconoscere tutti i rimandi alle vicende successive e come sono nati alcuni importanti delle loro trame, e sicuramente avrà un brivido quando improvvisamente sarà chiara l’origine del nome Kingsbridge.

Consigliato a tutti i fan dell’autore e della sua saga di Kingsbridge, e agli appassionati di romanzi storici truculenti.

“The Evening and the Morning” is a historical novel by Ken Follett, prequel to the famous “The Pillars of the Earth” and its sequel “World without End”.

England, around the year 1000.

Edgar is the talented son of a boat builder, determined to escape into the night with the woman, already married, whom he loves, to build a new life with her, but a Viking raid on the coast blows up his plans. Edgar’s family loses their livelihood and ends up accepting a poor farm to run near a river.

In the meantime, the French noblewoman Ragna marries the Alderman Wilwulf, a local nobleman whose family, including his brothers, the evil Bishop Wylstan and the violent Wigelm, has control of the entire region where Edgar lives.

Their stories, also linked to the fate of Aldred, a devout monk and passionate scholar, intertwine amidst reversals of fortune, intrigues and love stories.

This prequel to “The Pillars of the Earth” takes up many of the elements that readers of the series already know well: the protagonists seem to be modelled on Jack, Aliena and Philip (just as the antagonist Wynstan is a forerunner of the wicked Waleran), and their events, between the construction of great architectural works, family rivalries and power struggles, are very similar.

The main novelty of this novel is the description of a historical period, the early Middle Ages, largely unknown and full of contradictions.

The England in which the characters move still bears the traces of the fallen Roman empire: slavery still exists, many characters are polygamous and the moral authority of the Church, even if stronger, does not extend to the organization of the private life of the characters, particularly in the authorization of marriages.

The setting, in some ways surprisingly far removed from the clichés we associate with the Middle Ages, is undoubtedly the element I have most appreciated.

As with almost all of Ken Follett’s books, I advise against reading for the faint of heart and stomach, as there is no lack of rape, mutilation, disgusting illnesses and, above all, pervasive violence against women.

Those who have read the two previous volumes of the series will have fun recognizing all the foreshadowing to the events that followed and how some of the important plots were born, and will surely have a thrill when the origin of the name Kingsbridge is suddenly revealed.

Recommended to all fans of the author and his Kingsbridge saga, and to fans of graphically violent historical novels.

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