Recensione di “Le leggende di Kirashim- Gli artigli della vendetta” di Simona Affabile

“Le leggende di Kirashim- Gli artigli della vendetta” è un libro fantasy per ragazzi, scritto e prodotto da Simona Affabile. Sebbene indipendente come trama e come genere dal precedente romanzo dell’autrice, “Il tessitore di ombre”, si svolge anch’esso nel mondo di Wirlamor, caratterizzato da un complesso ed elaborato word-building.

La storia inizia con Alessandro Contacessi, ragazzino che tenta invano di fare colpo su una ragazza che lo respinge malamente, affossando la sua autostima e portandolo ad arrabbiarsi con il suo migliore amico, Dario, accusato di aver raccontato alla ragazza le intenzioni di Alessandro. In questo momento di sconforto, fa capolino un misterioso gatto che consegna al ragazzo un libro, “Le leggende di Kirashim”: quando Alessandro inizia a leggere, si ritrova trasportato nel libro, non come personaggio ma come spettatore in prima persona, capace di avvertire sentimenti e difficoltà dei personaggi narranti.

Il romanzo si pone come il primo di una serie per ragazzi, con la storia principale che però è autoconclusiva. La storia mi ha ricordato molto quella de “La storia infinita”, con Alessandro nei panni di Bastian. I toni, tuttavia, sono completamente diversi: sebbene Ale sia un protagonista sfigato, a partire dall’infelice cognome, il tono della narrazione rimane scanzonato e tendenzialmente allegro. Nella storia del libro che lui sta leggendo, cioè gli eventi che si svolgono nel mondo di Wirlamor, non mancano intrighi, tradimenti e combattimenti, ma i personaggi sono sempre piuttosto empatici e riflessivi, eroi nella sfera privata più che in quella “epica”.

Il libro tratta tematiche interessanti, in particolare, secondo me, riesce a descrivere molto bene l’esperienza di lettura e di immersione in essa, esasperando alcuni aspetti (Alessandro si trova chiamato a compiere scelte, quasi come se avesse davanti un libro-game), portando il lettore a desiderare essere il protagonista. Tutti gli amanti della lettura, infatti, hanno desiderato almeno una volta poter “entrare” un po’ di più nel loro romanzo preferito, magari poter scegliere chi seguire e chi no, approfondendo i personaggi a cui si sentivano più legati.

Un altro aspetto che ho apprezzato è stato il fatto che la lettura acquisisce un duplice aspetto: quello di evasione e quello riflessivo. Alessandro deve staccare completamente dalla sua vita e immergersi nel libro per poter “guarire” e riconsiderare la propria vita attraverso un altro punto di vista. Questo l’ho trovato incredibilmente realistico.

Se devo indicare un aspetto che non mi è piaciuto è stato quello di non poter fare come Alessandro: la storia di Wirlamor è interessante, ma io per tutto il tempo volevo vedere il protagonista, seguirlo, sentire di più i suoi pensieri e le sue impressioni. Avrei voluto, sostanzialmente, più Ale. Spero che nel successivo assuma un ruolo più attivo, perché, per la maggior parte del libro, lui di fatto non c’è.

In conclusione, un romanzo gradevole e leggero, ma soprattutto un elogio alla lettura in quanto tale, che non potrà lasciare indifferente chi ha questa passione.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Blog su WordPress.com.

Su ↑

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: