Recensione di “Nord e Sud” (miniserie, 2004)/ Review of “North and South” (miniseries 2004)

“Nord e Sud” è una miniserie inglese prodotta dalla BBC nel 2004, trasposizione televisiva in quattro parti dell’omonimo romanzo di Elisabeth Gaskell.

Sebbene il libro abbia spunti geniali, l’ho trovato un po’ noioso da leggere, ma questa miniserie, secondo me, è puro oro: non si tratta dell’unica trasposizione fatta del libro, ma a mio giudizio si tratta di un vero gioiellino che gli amanti del genere non possono lasciarsi scappare.

Purtroppo al momento non è disponibile su alcuna piattaforma online, ma passa ciclicamente sui canali satellitari come TV2000.

La storia racconta di Margaret Hale (Daniela Denby-Ashe), costretta dalla sua famiglia a spostarsi, durante la seconda rivoluzione industriale, dalla ridente e vittoriana Helstone (cittadina del Sud dell’Inghilterra) a Milton (Manchester), grigia e fumosa per i cotonifici (“il cotone, un indumento che nessuno vuole indossare” cit).

La trama è tutta basata sullo spostare la classica eroina dei romanzi alla Jane Austen in una fredda città industriale, dove non sono interessati ai balli ma al profitto e alle lotte sindacali. Margaret si scontra con l’affascinante ma burbero industriale, Mr John Thornton (Richard Armitage), e fa amicizia con il sindacalista Nicholas Higgins (Brendan Coyle, Bates di Downton Abbey) e la figlia Bessy (Anna Maxwell-Martin), purtroppo malata di pneumoconiosi (polvere di cotone nei polmoni).

Inizialmente disgustata dalla mentalità pragmatica e talvolta gretta di Milton, Margaret si trova faccia a faccia con un mondo che cambia, che passa dai salotti e i giardini inglesi all’industria e, più in generale, alla società industriale, con operai al posto di servi e imprenditori al posto di proprietari terrieri. Come Margaret, anche lo spettatore impara ad apprezzare il fumo e il grigio di Milton, ma soprattutto ad affezionarsi ai suoi abitanti dai modi schietti.

Avrò visto questa miniserie almeno cinque volte e mi rammarico sempre di come non abbia avuto il successo che meritava; sebbene cult per gli amanti del genere, rimane un prodotto che in Italia è ancora pressoché sconosciuto (in Italia è arrivata solo nel 2013 su LaEffe).

Non posso che consigliarlo agli amanti delle miniserie in costume inglesi: non ve ne pentirete! La prossima volta che passa in tv, non lasciatevelo scappare!

“North and South” is a British miniseries produced by the BBC in 2004, an adaptation of the novel by Elisabeth Gaskell.

Although the book has some brilliant ideas, I found it a bit boring to read, but this miniseries, in my opinion, is pure gold: it’s not the only adaptation of the book, but in my opinion it’s a real gem that lovers of the genre can not miss out. The story is about Margaret Hale (Daniela Denby-Ashe), forced by her family to move, during the second industrial revolution, from the charming, Victorian small town of Helstone (in the South of England) to Milton (Manchester), where the air is grey and smoky because of the cotton mills (“cotton, a garment that nobody wants to wear” cit).

The plot is all about moving the classic heroine of Jane Austen novels to a cold industrial city, where they are not interested in parties but in profit and union struggles. Margaret clashes with the charming but gruff industrialist, Mr John Thornton (Richard Armitage), and befriends the trade unionist Nicholas Higgins (Brendan Coyle, Bates from Downton Abbey) and his daughter Bessy (Anna Maxwell-Martin), who is unfortunately ill with pneumoconiosis (cotton dust in the lungs).

Initially disgusted with Milton’s pragmatic and sometimes narrow-minded mentality, Margaret comes face to face with a changing world, moving from English drawing rooms and gardens to manufacture and, more generally, industrial society, with workers instead of servants and entrepreneurs instead of landowners. Like Margaret, the viewer learns to appreciate the smoke and grey of Milton, but more importantly, to grow fond of its direct, down-to-earth citizens.

I must have watched this miniseries at least five times and I always regret that it didn’t have the success it deserved.

I recommend it to lovers of British period miniseries: you won’t regret it! Next time it comes on TV, don’t miss it!

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