Recensione di “Erich e la città di sale” di Gaia Verzegnassi

“Erich e la città di sale” è un romanzo fantasy scritto da Gaia Verzegnassi ed edito da “Idea- Immagina di essere altro” nel 2019. Si tratta di uno dei nostri molti acquisti del SalTo 2021 e di cui oggi vi parliamo.

La trama si svolge in un complesso e articolato mondo fatto da città fantastiche che sono abbastanza vicine da temersi e sufficientemente lontane da non essere più in guerra: Erich, proveniente dalla terra di Jua (mondo prevalentemente umano), si reca a Ie Ajin per rispettare le ultime volontà di suo nonno, che desiderava che le proprie ceneri fossero sparse in quella città che lui tanto aveva amato e con i cui racconti aveva riempito la testa al nipote.

Erich, animato di una curiosità encomiabile, giugne a Ie Ajin carico di aspettative, desideroso di narrare la vera storia di questa terra: infatti, anche se non sa né cantare né suonare, lui sogna di diventare un bardo e di scrivere finalmente i racconti delle sue esplorazioni. Per farlo, sarà disposto a tutto, anche a diventare un servo, ad attraversare l’indigenza e a rischiare la vita.

“Erich e la città di sale” tratta diversi temi, tra cui i postumi di una guerra, il sospetto, la paura e lo spionaggio: tuttavia, il protagonista rimane “bardo” fino all’ultimo. Non combatte, non uccide e non si scaglia contro nessuno, si limita a indagare, ascoltare e fare domande. Erich è il vero “lettore”, quello che si innamora della storia e vuole solo andare avanti per sapere la verità, anche se dovrà soffrire.

L’ambientazione è l’altra protagonista, complessa e sfaccettata, con pregi e difetti: Ie Ajin è una città con una legge ferrea, discriminazioni che dovrebbero essere assenti e che deve proteggersi da un sospetto e un odio che le altre terre nutrono per lei. Si tratta di una città ricca, colta e affascinante, ma quella paura, quel costante sospetto che le autorità devono mantenere per difendersi la avvelenano e la rendono molto più pericolosa di quanto Erich possa immaginare.

Il romanzo è molto originale e divertente, piacevole proprio perché non è una storia di guerra o di combattimenti, ma riesce comunque a mantenere la tensione alta. Personalmente ho trovato la parte centrale un po’ più lenta e macchinosa, ma il finale mette il turbo, senza sconfessare il tono del romanzo.

Assolutamente consigliato per chi cerca un’ambientazione e una narrazione diverse dal solito.

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