La scorsa settimana vi abbiamo parlato dei cliché che ci piacciono, questa volta invece parliamo di quegli elementi ricorrenti che ci hanno veramente stancato, e ci auguriamo di non vedere mai più.
1) Lei che “non è come le altre”
La protagonista che è “diversa dalle altre”, che sono invariabilmente vanitose, invidiose e superficiali è uno stereotipo misogino che ha veramente stufato. Ci auguriamo di vedere protagoniste che emergono per le loro caratteristiche e non perché l’autore la fa spiccare rendendo le altre antipatiche.
2) L’eterna spalla
L’amico o l’amica dei protagonisti che non ha alcun arco narrativo proprio, evoluzione o ambizione propria, ed esiste soltanto per sostenere l’eroe o eroina.
Anche loro sono personaggi e dovrebbero avere pari dignità con tutti gli altri.
3) L’abuso come forma di corteggiamento
Non ne possiamo più di “eroi romantici” prepotenti che trattano male la loro futura dolce metà. La cafonaggine non rende una coppia “enemies to lovers” (quella situazione è generata da un oggettivo conflitto), è soltanto da maleducati!
4) Il personaggio antipatico DEVE essere cattivo
Alle volte le persone antipatiche sono in realtà animate da ottime intenzioni, e al contrario anche i più compagnoni possono pugnalarti alle spalle. Inoltre è anche possibile che il protagonista stia antipatico a delle persone che però non sono necessariamente cattive.
5) Lo stupro come crescita del personaggio femminile
La violenza sessuale non è una sorta di rito di passaggio che i personaggi femminili devono attraversare per diventare dure e toste e far capire che la situazione è difficile. I traumi, e in particolare quelli sessuali, sono un tema delicato che andrebbe affrontato con la dovuto consapevolezza.
Rispondi