5 modi per promuovere il tuo libro sui social

Viene sempre detto “usa i social per fare pubblicità”, la realtà è che è facile a dirsi ma molto difficile da attuarsi.
Noi abbiamo pensato a cinque semplici consigli.

1) Non entrare a gamba tesa in un gruppo proponendo il tuo libro


Questo consiglio è volutamente ipocrita. Certo che vi siete iscritti a quel gruppo per farvi pubblicità, ma non dovete renderlo palese al primo messaggio. I gruppi funzionano bene sull’interazione e sul contenuto personale. Uno scrittore che fa pubblicità è solo uno dei tanti, ma un utente che vuole parlare di tanti argomenti e poi è anche scrittore ha tutta un’altra immagine.

2) Non aver paura di dire che scrivi e cosa scrivi.


Sebbene alcuni gruppi non vi facciano citare sempre la vostra opera, voi fatelo quando potete. Il nome ripetuto entra in testa e aumenta la brand awareness. Non siate timidi, basta non essere ripetitivi. A volta può dar fastidio, ma è indubbio che paghi.

3) Attento il profilo privato come valvola di sfogo.


Il profilo privato è privato per definizione, ma, se aggiungete potenziali clienti e tante persone per farvi conoscere, non può più essere tale.
Se lo usate per sfogarvi rischiate di fare figuracce; a volta un’opinione forte (o controversa) può piacere e fare personaggio e, comunque, se vi rappresenta e volete farlo va bene, ma siate consapevoli che state parlando ad una platea enorme in grado di screenshottare.

4) Rispetta le regole dei gruppi.


Farsi la fama di spammatore seriale e di utente molesto non è un buon biglietto da visita. Anche perché i gruppi con tanti utenti calcioruotano fuori gli utenti indisciplinati dopo poco e rischiate di perdervi molte opportunità. Il gruppo Facebook è un ambiente sociale con le sue regole e, per interagire come in ogni ambiente, bisogna saperle rispettare.

5) Non siate egoisti.


… o almeno mascheratelo bene.

Lo scrittore che si mostra insofferente a tutto quello che fanno gli altri “perché sono la concorrenza” fanno spesso pessime figure e perdono l’aiuto di quelli che, invece, sono potenziali alleati. “Non leggo libri di altri, solo dei più famosi”, “Non leggo, non voglio farmi influenzare”, “Se ho del tempo penso al mio di manoscritto”, “Io sono qui per vendere, non per leggere altri”, ecc… sono tutti pessimi biglietti da visita che fanno scappare a gambe levate i lettori forti di emergenti. Tenetelo presente.

Foto: Robin Higgins Pixabay

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