“Il prezzo della sposa” è un romanzo storico epistolare della fine del 2018, scritto e prodotto da Amalia Frontali e Amaryllis L. Medlar. Il testo mi è stato caldamente consigliato dall’autore Luca Buggio, per cui mi ci sono subito fiondata.
Il libro è il primo volume di una trilogia ambientata tra la Russia e la Svezia nella seconda metà dell’Ottocento; questo romanzo vede protagonisti Ann di Salmis, una giovane nobile svedese, e Ivan Orchadev, ragazzo un po’ più vecchio di lei, calmucco e figlio di una famiglia di mezzadri del Principe Kuragin.
La storia, che si articola in modo un po’ insolito, dal momento che è raccontata in forma epistolare, descrive la singolare amicizia tra i due protagonisti, nonché l’incontro/scontro tra due mondi molto diversi. Ann è di famiglia nobile svedese, figlia di un diplomatico e di una scacchista eccezionale, di cui lei sembra aver ereditato il talento; Ivan invece è figlio di quelli che un tempo erano chiamati serf, servi della gleba, da poco affrancati e resi di fatto mezzadri. I due fanno amicizia da bambini e iniziano a scambiarsi lettere con le mosse degli scacchi, in partite che durano per diversi anni e attraversano le fasi più importanti delle loro vite, intrecciandosi con le storie di tutti gli altri personaggi.
Il romanzo è costituito da una serie di lettere, biglietti e articoli di giornale, in un modo molto originale di rivedere il classico romanzo epistolare, che al massimo era costituito da diari segreti o privati; talvolta il numero di biglietti lunghi e dettagliati lasciati “sul tavolo” o “nella giacca” può sembrare pretestuoso, ma rende il ritmo incalzante e addirittura, in alcuni punti, serrato. Lo stile e il registro cambiano a seconda dell’autore della lettera o del biglietto, cosa che secondo me è molto ben riuscita e dà una vera e propria impronta ad ogni personaggio.
La trama è molto lineare, la vicenda è di stampo classico, come una sorta di romanzo di Jane Austen in forma epistolare, privo però di stravolgimenti o di grandi colpi di scena (almeno nel primo che ho letto io); ciononostante il ritmo è così rapido che è difficile staccarsi prima di averlo concluso. La parte storica è poi resa molto bene, specialmente perché si tratta di luoghi e tempi non così gettonati da questi tipi di romanzo e che quindi, almeno per me, sono risultati essere una piacevole scoperta.
In conclusione, credo che questo romanzo epistolare possa essere apprezzato da diversi tipi di lettori, purché amanti dello storico: assolutamente consigliato.
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