“The Outsider” è un romanzo di Stephen King uscito nel 2018 ed edito in Italia da Sperling & Kupfer.
Nella piccola e sonnolenta cittadina di Flint City viene ritrovato il corpo di un undicenne orribilmente seviziato. I sospetti si concentrano sul fino ad allora irreprensibile allenatore Terry Maitland, identificato da diversi testimoni oculari e inchiodato dalla prova del DNA.
Per fermare il pericoloso killer, il detective Ralph Anderson accelera la procedura e lo arresta pubblicamente; da quel momento però iniziano ad emergere delle prove sconcertanti. Maitland, infatti, ha un alibi di ferro per il giorno dell’omicidio, in cui si trovava a centinaia di chilometri di distanza, a un evento pubblico dove è stato visto e filmato.
Non c’è una spiegazione razionale per questi avvenimenti, quindi l’indagine procederà inevitabilmente nel territorio del soprannaturale, cosa che porterà Ralph non solo a fare i conti con la propria coscienza ma anche a mettere in discussione la sua visione del mondo.
Il maestro dell’horror Stephen King è sempre una garanzia, e anche questo romanzo non fa eccezione: dalle prime pagine si viene catapultati nell’universo cupo, inquietante e suggestivo che i suoi fan ben conoscono.
La prima parte del romanzo è quasi un legal thriller che si concentra sullo svolgimento dell’indagine: alcuni capitoli sono degli stralci dei verbali degli interrogatori, e viene posta grande attenzione all’aspetto burocratico del lavoro di Ralph.
A metà avviene un colpo di scena che lascia il lettore basito e lo porta a chiedersi cosa potrà mai succedere per le successive duecentocinquanta pagine: a quel punto il libro cambia completamente registro, abbandonando i dettagli forensi per delle atmosfere più propriamente horror che traggono ispirazione dalle leggende messicane.
Entra anche in scena il personaggio di Holly Gibney, investigatrice privata già conosciuta dai fan di King dalla trilogia di Bill Hodges (“Mr Mercedes”, “Chi perde paga” e “Fine turno”).
La caratterizzazione dei personaggi è molto realistica: il protagonista, Ralph, viene delineato non solo nella sua attività professionale ma anche nella sua vita privata, in particolare nel rapporto con la moglie, in cui troviamo un matrimonio sereno e fonte di supporto.
Molto interessante è il modo in cui la comunità di Flint City viene presentata, quasi come un personaggio a se stante, fatto di tante figure minori ma particolarmente vivide, il cui umore e le cui reazioni cambiano a seconda delle informazioni che riceve, e che, nella sua collettività, arriva a sembrare una creatura rancorosa che aspetta solo di essere aizzata.
L’arrivo di Holly, con le sue manie e il suo disturbo ossessivo-compulsivo, dà una scossa alla narrazione: il suo personaggio è secondo me uno dei più riusciti, in particolare nell’amicizia con Ralph che viene descritta con una profondità e delicatezza che ho particolarmente apprezzato.
Nonostante la mole di quasi cinquecento pagine, il romanzo si divora in poco tempo; i fan di King, inoltre, non potranno che apprezzare le piccole citazioni e camei che rimandano ad altre sue opere e all’universo da lui creato.
Consiglio quindi questo romanzo a tutti i suoi fan e agli amanti dell’horror.
È al momento in lavorazione la serie tv, di produzione HBO, tratta dal romanzo, che vedrà come protagonisti Ben Mendelsohn nel ruolo di Ralph, Cynthia Erivo come Holly e Jason Bateman nella parte di Terry Maitland (nonché come regista di alcuni episodi).
L’uscita è prevista nel 2020, e personalmente non vedo l’ora di scoprire come sarà.
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