Recensione della serie tv inglese “Victoria” / Review of “Victoria” tv series

La recensione è presente in doppia lingua/ English follows!

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“Victoria” è una serie televisiva inglese scritta e diretta (in buona parte) da Daisy Goodwin, trasmessa per la prima volta nel Regno Unito nel 2016 è tutt’ora in corso.

La serie, arrivata alla terza stagione (la quarta dovrebbe essere confermata a breve), narra la vita della regina Victoria, dalla sua ascesa al trono a, presumibilmente, la sua morte. La prima stagione ci presenta una regina molto giovane e inesperta che prende il potere succedendo al nonno, Guglielmo IV, e si trova monarca di quello che era un impero vasto e variegato. In particolare, nella prima parte vediamo i contrasti tra i due maggiori partiti inglesi, i Whigs e i Tories, l’amicizia della regina con il primo ministro Lord Melbourne e la sua difficoltà ad essere rispettata dal resto della nobiltà e dal Parlamento. Nella seconda stagione vediamo il matrimonio di Victoria con quello che sarà il suo compagno e alleato principale, cioè il Principe Albert, ma anche le sue difficoltà a fare in modo che il consorte si senta realizzato in una Inghilterra che lo vede come una figura marginale e che non lo apprezza per le sue origini tedesche. Di grande impatto, in questa stagione, è la crisi irlandese del grano e la conseguente terribile carestia. Nella terza stagione, infine, Victoria dovrà districarsi tra il difficile rapporto col marito (che cerca di ritagliarsi un suo spazio, che culmina con l’organizzazione dell’Esposizione Universale al Crystal Palace), con la sorella Feodora e con un Ministro degli Esteri, Lord Palmerston, molto particolare.

La serie è un mirabile esempio di period drama in costume, con personaggi ben scritti e un ritmo molto avvincente; trattandosi di un periodo storico molto intenso e soggetto a grandi cambiamenti, ogni stagione è ricca di eventi e con approfondimenti ai vari personaggi. In particolare, la struttura segue sempre la Regina Vittoria, che è un punto fisso, mentre vediamo passare i vari primi ministri e i vari governi; in questo modo ci sono dei personaggi fissi, che appartengono alla sua famiglia e al suo entourage, ma vi sono figure diverse ogni stagione.

Avendo un carattere biografico, la serie tv ha molti stili, da un lato abbiamo il focus più politico, dall’altro quello più storico-sociale, il tutto senza disdegnare un’attenzione ai vari personaggi e alle loro relazioni; considerata anche la sua storia, “Victoria” può anche essere visto come un telefilm con una grande componente romantica, dal momento che il suo matrimonio fu molto felice.

Victoria è una protagonista trattata a tutto tondo, con tanta enfasi alla sua forza e carisma quanto alla sua altezzosità e impulsività; non è difficile tifare per lei, ma è altrettanto facile scuotere il capo e arrabbiarsi quando sbaglia. Jemma Coleman, l’attrice che la interpreta, riesce secondo me a renderla molto realistica e coinvolgente.

Il principe Albert è anche lui uno dei protagonisti, per quanto arrivi di fatto alla fine della prima stagione: serio, colto e rigido, la sua educazione tedesca lo rende inflessibile e affascinante al tempo stesso. La loro unione così prolifica è alla base della storia familiare della regina ed è sempre trattata in modo maturo e mai banale nel corso degli episodi: in particolare, il rapporto con il principe ereditario, Bertie, è qui analizzato con disincanto e complessità, rendendo Albert un personaggio variegato e talvolta fastidioso, seppur in buona fede. Albert rappresenta il tipico uomo che patisce a essere messo in ombra dalla moglie e che sgomita in ogni modo per avere un suo posto e un suo ruolo; per quanto spesso la appoggi e sia moderno per l’epoca, è anche il suo critico più feroce ed è sempre pronto ad accusarla di “irrazionalità” quando Victoria non gli dà ragione. Eppure, con il suo mansplaining costante, il suo spirito critico verso la monarchia inglese e verso quel senso di “ordinamento direttamente da Dio” che davvero la regina crede di avere, rappresenta comunque il personaggio più contemporaneo a noi e con cui è facile essere d’accordo.

Come tutte le serie inglesi, una menzione particolare va ai costumi, alle ricostruzioni storiche, all’attenzione per i dettagli e, soprattutto, alla fotografia: “Victoria” non è solo una serie interessante e in grado di prendere lo spettatore, ma è anche un piacere per gli occhi e nel guardarla vi è quel senso di soddisfazione nell’aver imparato cose nuove su un’epoca.

In conclusione, lo consiglio caldamente a tutti gli amanti dei period drama inglesi perché non resterete delusi.

La serie è al momento disponibile su Sky OnDemand ed è stata trasmessa sul canale LaF.

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“Victoria” is an English television series written and directed (largely) by Daisy Goodwin, first broadcasted in the UK in 2016 and still ongoing.
The series, now in its third season (the fourth should be confirmed shortly), tells the story of Queen Victoria’s life, from her ascent to the throne to, presumably, her death. The first season introduces us to a very young and inexperienced queen who takes power by succeeding her grandfather, William IV, and becomes monarch of what was a vast and diverse empire. In particular, in the first part we see the contrasts between the two major English parties, the Whigs and the Tories, the queen’s friendship with Prime Minister Lord Melbourne and her difficulty in being respected by the rest of the nobility and the Parliament. In the second season we see Victoria’s marriage to what will be her main companion and ally, Prince Albert, but also her difficulties in making her husband feel fulfilled in an England that sees him as a marginal figure and that does not appreciate him for his German origins. Of great impact in this season is the Irish wheat crisis and the consequent terrible famine. Finally, in the third season, Victoria will have to find her way between her difficult relationship with her husband (who tries to carve out his own space, culminating in the organisation of the Universal Exhibition at the Crystal Palace), her sister Feodora and a very peculiar Foreign Minister, Lord Palmerston.
The series is an admirable example of a period drama, with well written characters and a very exciting rhythm; being set in a very intense historical period, subject to great changes, each season is full of events and with insights to the various characters. In particular, the structure always follows Queen Victoria, which is a fixed point, while we see the various prime ministers and governments passing by; in this way there are regular characters, who belong to her family and her entourage, but there are different figures every season.
Having a biographical quality, the TV series has many styles: on the one hand we have the most political focus, on the other hand the more historical-social features, with attention to the various characters and their relationships, also considering her history, “Victoria” can also be seen as a series with a great romantic component, since her marriage was very happy.
Like all English series, a special mention goes to costumes, historical reconstructions, attention to detail and, above all, to photography: “Victoria” is not only an interesting series, able to engage the viewer, but it is also a pleasure for the eyes and in looking at it there is that sense of satisfaction in having learned new things about an era.

In conclusion, I highly recommend it to all lovers of English period dramas because you will not be disappointed.

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