“Terra nova” è un racconto lungo di fantascienza distopica, scritto da Caterina Franciosi e pubblicato da Delos Digital.
La storia si svolge su un nuovo pianeta con capitale New Beacon, che accolto un’umanità che ha lasciato una Terra devastata dalle radiazioni e dalla distruzione.
Emel, il protagonista, lavora per una compagnia pubblicitaria specializzata in propaganda governativa e ci presenta quella che dovrebbe essere la vita utopica stabilita dal Triumvirato a guida della città. Razionalizzazione delle risorse, dei rapporti umani, del lavoro e del cibo, in un mondo in cui caos e ribellione non sono contemplati. Peccato che, per un uomo rimasto vedovo e con molti dubbi, non sia tutto oro quello che luccica.
Il racconto lungo è diviso in due macro-parti, volutamente contrapposte e con stili diversi: la prima ha gli elementi del classico distopico sociale con richiami a “1984” (di cui c’è un omaggio), mentre la seconda è un action fantascientifico legato alla sopravvivenza. Credo che sia proprio questa contrapposizione di stili e il loro confronto a rappresentare il punto di forza del testo: come spesso accade nelle distopie, non è chiaro fin dall’inizio cosa si intenda per “distopico” e cosa per “utopico”. Il racconto è una piacevole analisi ad andare in profondità guardando ad una società.
A mio giudizio, apprezzata la critica all’influenza statuintense e un po’ imperialista della colonizzazione del nuovo pianeta, sia per quanto riguarda i nomi, sia per l’esportazione del modello di società, basato sul patriottismo viscerale, sulla pubblicità e sul capitalismo.
In conclusione, lo consiglio agli amanti dei racconti, della fantascienza e delle distopie.
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