Recensione “L’uomo nero” di Barbara Repetto

“L’uomo nero” è un romanzo scritto e prodotto da Barbara Repetto che affronta la difficile tematica della violenza domestica.

La storia racconta le vicende di tre donne molto differenti: Claudia, donna sposata con un ricco avvocato di Torino, Sonia, donna in carriera con un marito più giovane e aitante, e Laura, una madre con depressione post-partum.

Si tratta di tre donne molto diverse, con vite agli antipodi e con esperienza differenti; tutte sono sicure di non avere nulla di cui lamentarsi, che i loro mariti, tutto sommato, non sono così male… c’è di peggio, in fondo, così si ripetono. Eppure tutte subiscono abusi, di diversa natura. Vediamo la violenza fisica, la violenza psicologica, la riduzione in totale dipendenza. Senso di colpa, piccoli gesti di affetto quotidiani mischiati ad abusi, annicchilimento e addirittura pugni sono le armi con cui, subdolamente e non, colpiscono i loro carnefici, quelle persone che dovrebbero amarle più di qualunque cosa al mondo.

Uno degli elementi che ho reputato più interessanti fosse la facilità con cui queste figure, vittime, sono facilmente colpevolizzabili dai più: per intenderci, se fossero fatti di cronaca su un qualche gruppo Facebook, non sarebbero mancati i commenti di chi diceva che tutto sommato se l’erano cercata. Tutte hanno la chance di scappare, andarsene, ma non si rendono in alcun modo conto di essere vittime: anzi, talvolta sono persino contente della persona amata, perché è bella, ricca, lodabile con le amiche per fare bella figura. Badate bene, sono tutte perfettamente in grado di rendersi conto della violenza e dell’abuso, ma sugli altri: quando si confrontano le due protagoniste, ognuna vede che c’è qualcosa che non va nell’altra, ma sono incapaci di vederlo nella loro relazione, cioè di vedere loro stesse come vittime. E, secondo me, la genialità del libro sta proprio in questo.

Particolarmente ben riuscita è la tematica della violenza ostetrica e del post-partum, così come la pressione psicologica della donna incinta.

Non mi dilungo oltre per non fare spoiler: il romanzo è breve, caratterizzato da capitoli molto corti che alternano le tre diverse donne narranti, cosa che porta il lettore a leggere il testo tutto d’un fiato.

Assolutamente consigliato!

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