“La masca” è un romanzo italiano scritto da Laura Rizzoglio, classificatosi secondo al concorso letterario “Misteri d’Italia” (2019), promosso dall’associazione “Nati per scrivere”.
Ho acquistato questo romanzo al Salone del Libro di Torino e ho avuto il piacere di farmelo autografare dall’autrice.
La storia è ambientata tra la Langa e il Monferrato nel secondo dopoguerra, in un paesino dove tutti si conoscono e dove convivono ancora i miti sulle masche e mascon.
Lorenzo e Laura, due preadolescenti, frequentano la scuola con Angiolina, ragazzina trovatella e rimasta misteriosamente zoppa; gli altri studenti la prendono in giro, gli adulti tirano fuori improbabili spiegazioni su maledizioni della masca, ma chiacchiere rimangono, almeno finché la ragazzina non viene trovata morta nella campagna. La tragedia fa scattare una serie di accuse e sospetti che coinvolgono la masca del paese, la “strega” del luogo; ai due giovani protagonisti non resta che indagare al confine col soprannaturale per portare giustizia alla loro amica.
Il romanzo è breve, si legge tutto d’un fiato; inizio subito col dire che mi è piaciuto tantissimo e l’ho divorato in poco tempo. Per me che conosco bene quei luoghi è stato un vero piacere tuffarmi in un’ambientazione italiana ricostruita perfettamente, con le sue atmosfere tranquille che possono però nascondere il male.
L’elemento della superstizione è trattato benissimo e in modo molto langhetto, cosa che ho apprezzato molto, così come le occasionali citazioni in piemontese (corredate di traduzione). Anche la parte investigativa, a metà tra il “sentito dire in paese” e la vera e propria collezione di prove, è stata resa in maniera impeccabile.
Lorenzo e Laura sono anche loro caratterizzati molto bene, con quell’ottimismo e sete di giustizia che solo dei ragazzi riescono ad avere. La loro indagine, non meticolosa e poliziesca, risulta molto credibile.
In conclusione, un romanzo che sarà apprezzato da chi ama il folklore italiano, i gialli e l’ambientazione piemontese.
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