“The Glitch” è un romanzo di fantascienza distopica scritto da Axa Lydia Vallotto e pubblicato da Delos Digital.
Il romanzo è stato vincitore dei Wattys 2020 nella categoria Fantascienza.
Brys è una modella sedicenne che vive una vita finta e apparentemente perfetta in una città social ed effimera chiamata Aurea, che addirittura si trova sulle nuvole, al di sopra di tutti i problemi. Quando suo padre, l’Amministratore Europeo della Spiderweb (praticamente un Internet ancora più pervasivo), la obbliga all’ennesima farsa per i suoi piani, Brys approfitta di un blackout per scappare di sotto. Quello che non si aspetta è che “il di sotto” non sia solo una versione più povera e meno sfavillante della città in cui vive lei, ma un vero e proprio mondo distopico in cui la popolazione non ha speranza se non guardare ai social con invidia e timore. Il cambio di prospettiva la obbligherà a fare i conti con bugie ancora maggiori di quelle che viveva quotidianamente nella vita familiare.
La storia ha una struttura piuttosto classica ma riuscita; c’è un contrasto iniziale tra la città ricca e quella povera, che però porta ad un ribaltamento della prospettiva della protagonista e del lettore. Il mondo sopra le nuvole è bello solo se visto da uno schermo, il mondo di sotto è privo di speranza, ma vero: entrambi i mondi sono schiavi dello Spiderweb, semplicemente in modo diverso.
Emblematica la scena in cui Brys, da perfetta modella, deve postare le foto dei pesanti allenamenti che fa per mantenersi in forma, ma prima deve aggiungere il giusto filtro, quello che la fa sembrare esageratamente bella ma fintamente naturale: chi ha mai postato un selfie non si può non riconoscere in questa dinamica di finzione che deve sembrare vera, anche se tutti sanno che non è possibile.
Un altro aspetto molto ben riuscito è il rapporto dei personaggi col cibo: la città povera non ne ha, ma tutti mangiano di gusto; Brys nella sua vita più agiata non può mangiare mai, tutto è legato ad una dieta che si pone molti obiettivi ma non quello della salute. La parte più povera mangia male, fritto, poco sano; la città ricca è altrettanto insalubre, ma in modo diverso. Entrambe rappresentano due aspetti distopici della società.
La seconda parte è legata alla ribellione (i Glitch, per l’appunto), molto in linea con le classiche distopie sociali; confesso che mi è piaciuta di più la prima parte, che ho trovato più originale. Forse, per il tipo di lettrice che sono io, avrei gradito un colpo di scena in più nella battaglia finale.
In conclusione, un romanzo breve e avvincente che potrà regalarvi qualche ora piacevole. Consigliato!
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