“Path of life and stone” è un romanzo fantasy scritto e autoprodotto nel 2021 da Laura MacLem.
Lucia è una sedicenne che si trova a passare le estati a Poggio di Sopra, pittoresco paesino montano semideserto che per lei è una noia mortale. Tutto cambia quando la sua strada si incrocia con quella di Amelia, una compagna di classe che a lei appare distaccata e un po’ strana: Amelia si rivela in grado di condurla in un’altra Poggio di Sopra, quella del tempo del Re, un mondo fiabesco simile al 1500 italiano (ma non proprio), cristallizzato nel tempo grazie ad un incantesimo. Ma nessuno degli abitanti dei due tempi è al sicuro dal Cuculo, una creatura portatrice di distruzione che tenta di uscire dal guscio temporale in cui è intrappolata.
Aprire un romanzo di Laura Maclem per la prima volta è sempre come scartare un regalo a sorpresa da parte di qualcuno che ti conosce bene: non sai mai cosa troverai, ma sai che ti piacerà tantissimo.
La storia prende la tradizione delle fiabe italiane (c’è un Re, un Capitano, una strega e un mostro da sconfiggere) e il mito del giardino dell’Eden, ma li reinterpreta in modo originale andando a creare una propria mitologia assolutamente affascinante e credibile: e così la Strega in realtà è una donna saggia, creature considerate tradizionalmente minacciose e inaffidabili, come vespe e serpenti, diventano aiutanti preziosi, e le divinità benevole non sono proprio quello che sembrano.
Come già nel leggere il suo precedente “Gli Dèi di Darraj”, non si ha la sensazione di leggere qualcosa di inventato lì per lì quanto di ritrovarsi a scoprire i miti di una civiltà poco conosciuta tale è la cura e la coerenza nel worldbuilding.
Il tempo del Re è affascinante e per certi versi idilliaco, ma può essere anche crudele (vi avverto già che non guarderete più le gogne medievali con gli stessi occhi).
La trama inizia in modo classico, con l’incontro tra le due amiche e la scoperta del mondo alternativo, per poi sorprendere con diversi colpi di scena, salti temporali e twist inaspettati.
Ho particolarmente apprezzato la descrizione del rapporto tra Lucia e Amelia.
Lucia è insicura e crede di essere la sfigata della classe perché si vede brutta e sovrappeso, mentre vede Amelia come snella, bellissima, distaccata perché nessuno è alla sua altezza; quando leggiamo il punto di vista di Amelia, invece, Lucia è descritta come acuta, diretta, bravissima ad adattarsi ai diversi contesti sociali e Amelia invidia i suoi colori mediterranei e la sua figura piena, vedendosi invece sempre inadeguata e insipida.
L’incomprensione per la diversa interpretazione degli stessi elementi mi è piaciuta molto, e l’ho trovato estremamente realistica; anche il contrasto tra i canoni estetici di una persona bombardata dalle immagini irrealistiche dei media contemporanei e quelli, ben diversi, di una persona a contatto con il mondo rinascimentale è un dettaglio che ho trovato azzeccato.
Come in ogni fiaba che si rispetti non mancano le storie d’amore che completano la vicenda rendendola ancora più appassionante.
In conclusione, questo romanzo secondo me rappresenta un’eccellenza nel panorama del fantasy italiano, in quanto è un libro che unisce il ritmo serrato e pieno di sorprese dei romanzi internazionali al folklore nostrano, con un occhio di riguardo alla cultura, la storia e la mitologia che riescono a infondere la vicenda di filosofia senza renderla didascalica.
Insomma, se non avete ancora letto niente di Laura MacLem rimediate immediatamente!
PS: Segnalo che “Path of Life and Stone” è disponibile anche in forma di webcomic.
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