Recensione di “Le porte del paradiso” di Aaron Leonardi

“Le porte del paradiso” è un romanzo di fantascienza distopica, scritto da Aaron Leonardi e pubblicato dalla casa editrice Delos Digital.

Shawn è un uomo riservato che vive in una Terra controllata dal Sommum, capo di un’organizzazione pseudoreligiosa che si occupa di mantenere l’ordine su un pianeta che sta subendo molti cambiamenti, in particolare per il moto rotatorio. Il protagonista non è particolarmente spirituale e in generale vive con scarso interesse gli eventi “globali”; quando però la sua migliore amica, Jen, viene assassinata, Shawn decide di candidarsi ad un progetto chiamato “Le porte del paradiso”, che consiste in un’esperienza “ultraterrena” che permette di rivedere i cari scomparsi. Quello che non sa è che niente è come gli è stato presentato e lui si ritrova a varcare un portale dimensionale che, paradossalmente, gli permetterà di conoscere molto di più su di sé, sulla fine di Jen, ma soprattutto sul suo pianeta.

Inizio subito col dire che questo libro mi è piaciuto molto per due aspetti: la trama ricca di azione e colpi di scena, ma anche il ricco approfondimento psicologico. Lo scenario distopico è molto importante, ma parte in modo soft, come un contorno a cui all’inizio neanche fai caso e poi invece diventa un altro protagonista, se così si può dire. Il fatto è che i due protagonisti, Shawn e Litz (una ragazza che lui incontrerà dall’altra parte), non si lasciano rubare la scena nemmeno dalla situazione fantascientifica estrema, perché sono veramente intensi e mantengono alta la concentrazione del lettore, con i loro turbamenti, la loro crescita e, soprattutto, il loro rapporto. Per questo il libro mi è durato poco, l’ho iniziato e ho dovuto finirlo senza pause: complice un bel ritmo, una pagina tira l’altra e dovevo sapere come andava a finire l’avventura di Shawn e Litz.

Centrali sono i rapporti tra Shawn e le due donne della sua vita, Jen e Litz; il che è molto originale, devo dire, perché il protagonista è gay, il che crea una situazione insolita in cui c’è sostanzialmente una separazione tra la sfera sessuale e quella amorosa. Quelle che Shawn vive sono storie d’amore (quella con Jen è praticamente un “Orfeo ed Euridice” in versione scifi) che non hanno però una componente di attrazione sessuale: l’ho trovato estremamente toccante, gestito con maturità e coinvolgimento, e forse uno degli aspetti migliori dei personaggi.

Il romanzo è senza dubbio un sapiente mix di azione e introspezione, alternati in modo rapido e con l’utilizzo di flashback e illusioni. La Terra, come in molti buoni distopici, è quella che se la passa peggio, e viene vista come qualcosa che ha dato tanto ma che purtroppo non è eterna e invicibile come ci piace credere; il tempo, che noi tendiamo a considerare infinito, diventa un fattore cruciale ma anche manipolabile.

In conclusione, un bel distopico che rappresenta perfettamente quegli aspetti della fantascienza moderna, cioè un mix tra una trama forte ma comunque character driven, capace di dare spazio all’azione quanto all’approfondimento psicologico. Consigliatissimo!

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