“Progetto Mathilda” è un racconto lungo scritto da Caterina Franciosi ed edito dalla casa editrice Delos Digital, nella collana Dystopica.
Lo scenario descritto nel racconto è una distopia tecnologica: siamo in un mondo in cui la tecnologia è progredita al punto da creare androidi in grado di svolgere tutti i lavori più importanti. Di conseguenza il lavoro non è più qualcosa che accresce o nobilita l’uomo, bensì una punizione che tocca ai criminali.
Il protagonista, Calvin Baker, sta scontando una pena per omicidio ed è costretto a fare il tassista per clienti che lo considerano meno di una macchina; le cose prendono una piega inaspettata quando l’uomo carica una cliente spaventata e in fuga.
Il racconto riprende le tematiche classiche delle distopie sociali e tecnologiche: ci troviamo in un mondo che scientificamente ha tutto per andare bene e risolvere i problemi della collettività, eppure ha esaltato le differenze sociali, il capitalismo spinto e le iniquità. Questo, paradossalmente, si esplica al massimo nella medicina moderna che, pur avendo la tecnologia per aiutare tutti, è diventata ancora più elitaria. Interessante che il luogo scelto per il racconto non siano gli Stati Uniti ma l’Inghilterra (la via dedicata al principe Filippo mi ha strappato un sorriso).
Il racconto ha una lunghezza giusta, senza tempi morti o elementi per allungare il brodo. Conoscevo già la penna di questa autrice e non sono rimasta delusa.
Consigliato a chi cerca una lettura breve, interessante nonché una distopia per riflettere.
Rispondi