“Un altro giro di smorfia” è una raccolta di racconti scritta e prodotta da Tania Dejoannon, uscita a fine novembre 2019.
Si tratta di una serie di storie che hanno come filo conduttore i numeri della smorfia napoletana, infatti per ogni numero trattato in questo volume vi è associato un racconto. Il progetto si propone molto ambizioso, in quanto dovrebbe trattare tutti e novanta i numeri della smorfia, anche se in questo primo volume ne troviamo solo undici:
22- Il matto
44- Il carcere
14- L’ubriaco
60- Si lamenta
5- La mano
48- Il morto che parla
72- La meraviglia
77- Le gambe delle donne
2- La bambina
56- La caduta
76- La fontana
Sebbene abbiano come filo conduttore il punto di partenza della smorfia, quindi un’attinenza con il significato attribuito ai numeri, troviamo un elemento che accomuna tutti i racconti, cioè il paranormale. In alcuni di questi assume connotazioni horror (per esempio ne “Il morto che parla”, “Il matto” e “La bambina”), in altri invece ha elementi tipici del fantasy (“Il carcere” o anche “La fontana”), in alcuni troviamo persino la distopia (è il caso dell’inquietante “Si lamenta”), ma in altri ancora si percepisce appena e si attribuisce il suo significato al destino (come ne “Le gambe delle donne”). Nonostante i racconti siano di fatto slegati tra loro, ho percepito un senso di unità dell’opera, come se si trattasse di tanti modi di vedere il mistero, con una componente onirica preponderante.
Alcuni racconti horror erano davvero inquietanti, anche se quello che ho trovato più terribile è stato sicuramente “Si lamenta”, con protagoniste due ragazzine in uno scenario desolato; quelli fantasy hanno sempre ambientazioni urban e pertanto potranno essere apprezzati anche da chi non ama il genere. Detto questo, i racconti che ho preferito sono stati quelli più di narrativa classica, come “La mano”, “Il matto” e “Le gambe delle donne”. Questi tre mi sono piaciuti davvero tanto e, in alcuni casi, mi hanno commosso, elemento ancora più apprezzato visto che si tratta di racconti brevi, per i quali non è scontato affezionarsi subito ai personaggi.
In conclusione, si tratta di una raccolta molto gradevole, dalla lunghezza contenuta e dal ritmo rapido e incalzante, che potrà essere apprezzata da quel tipo di pubblico appassionato di misteri in tutte le salse. Consigliato!