Recensione di “Zetafobia 2- La città morta” di Gualtiero Ferrari

“Zetafobia 2- La città morta” è un romanzo distopico-horror ambientato a Torino, scritto da Gualtiero Ferrari ed edito da Delos Digital. Si tratta del secondo volume di una trilogia, il seguito di Zetafobia, di cui vi avevamo già parlato qui.

La storia è ambientata cinque anni dopo gli eventi del volume uno e ci porta in una Torino fatiscente e abbandonata alle orde zombie. Il virus mutato dell’aviaria non sembra avere cura e nemmeno le bombe dei militari sembrano aver sortito alcun effetto. Domenico, Lucrezia e il figlio Sebastiano vivono ormai abitualmente nelle colline del capoluogo piemontese, abituati ad una vita di sopravvivenza: le cose cambiano quando incontrano Sonia, una donna incinta che uccide se stessa e suo figlio alla nascita pur di dare loro dei campioni di cellule staminali. La speranza di una cura cozza con la loro routine di sopravvivenza e li porta in uno scontro psicologico quanto fisico.

Inizio subito col dire che questo secondo volume mi è piaciuto molto di più del primo. I personaggi sono a tutto tondo, con difetti e traumi. Il protagonista, prima perfettino e un po’ finto, qui giustifica la sua bravura con una psicosi paranoide che lo ha mantenuto in vita ma che gli impedisce di vivere davvero. La famiglia perfetta è scalfita da un lento logorio di chi aspetta solo la morte, con un figlio adolescente che ha definito il suo carattere in questo nuovo mondo. Il loro rapporto è vero, intenso e ben approfondito; il personaggio di Sebastiano ha beneficiato di un’evoluzione credibile e persino primitiva che ho apprezzato.

Torino emerge finalmente nella sua meravigliosa devastazione. Le vie, i monumenti, tutta la città soffre e combatte con i nostri protagonisti: una menzione speciale alla Torino sotterranea che non ho potuto che amare.

Il finale è un pugno nello stomaco e lascia la porta aperta al finale della trilogia, che non mi resta che aspettare pazientemente.

Se vi è piaciuto il primo, amerete questo secondo volume.

Pronti a scappare per Torino dagli zombie?

3 risposte a "Recensione di “Zetafobia 2- La città morta” di Gualtiero Ferrari"

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